I SETTORE

CONOSCI TE STESSO

Apollo dio della conoscenza, della musica e della poesia,
e’ protettore della scienza e della medicina erboristica.

Pizia prima sibilla ora sacerdotessa di Apollo, fornisce il responso oracolare Pizia si riferisce al pitone, che inizialmente custodisce l’oracolo di cui Apollo s’impossessa, uccidendolo.

Artemide, appena nata, aiuta la madre a partorire il fratello gemello Apollo.
Dea della caccia, seguita dalle sue ninfe.
Come il gemello ha la facoltà di sparire.
Entrambi impavidi, impartiscono rapide e impietose punizioni, ma proteggono i giovani.

Dafne, Ninfa delle fonti, con le sue sorelle Naiadi è compagna della dea Artemide,
Apollo per vendetta di Eros si innamora follemente di lei, non corrisposto e lei per sfuggirlo si trasforma in cespuglio di alloro aiutata dalla madre Gea.

Arte di Alessandro Twombly

Rituale - La purificazione

“Brucia nel braciere della Pizia tutto ciò che ti appesantisce e
non ti serve più nella tua vita”

RADICI ARCAICHE di Paola Igliori

“God slew the Serpent and the woman’ s bed was made “ - John Trudell

“Dio uccise il serpente e la sorte della donna fu segnata”

Lo dice John Trudell, straordinario essere umano, attivista Indiano Americano che di feroci invasioni ne sa tanto
Natura, Connessione e Creatività sono la vera forza, i bisogni dell’anima che dissolvono la distruttività.
È sempre da ricordare che la storia è scritta/ riscritta dai vincitori e cercare tracce che non sono state silenziate.

 Secondo importanti studi antropologici Apollo in realtà uccide la Pitonessa, Delfina, che dà il nome a Delfi,
custode dell’antichissimo oracolo…

  • e non il terribile drago del Mito che tanto ricorda quello cristiano di San Michele/San Giorgio, che testi rabbinici identificano con lo stesso serpente del mito dell’Eden (!)

     In realtà il mito descrive la sovrapposizione/ sopraffazione avvenuta all’inizio dell’età del bronzo, delle pacifiche matriarcali millenarie culture mediterranee, collettive ed egualitarie, che andavano all’interno del sé per trovare la rigenerazione e il contatto con il divino attraverso gli antichi misteri iniziatici.

    Marija Gimbutas (il linguaggio della dea 1989), coraggiosa antropologs Lituana, ricercatrice ad Harvard, colloca questa sopraffazione all’incirca, nel IV millennio a.C. con l’arrivo violento dalle steppe di popolazioni indoeuropee, (cultura dei Kurgan), cultura guerresca, ferocemente gerarchica, seme dello stato padrone e del Dio giudicante esterno al sé - colonialismo delle menti -

     Patriarcali e seminomadi, feroci invasori, armati di lance e daghe, anche di arco e letali frecce - diventati non a caso il simbolo di Apollo sono devastatori di tutti gli aspetti delle antiche culture del bacino Mediterraneo, culture di celebrazione della vita, evolute, fiorite con grande arte, libere e autogestite senza gerarchia per millenni, con uomini e donne in parità armonica - non si trovava un’arma nelle loro sepolture soppiantate con grande regresso culturale e spietata violenza e che sono state letteralmente stuprate
    - Apollo e Dafne ne è metafora poi idealizzata -
    modello di cui siamo purtroppo sempre più vittime, sempre meno consapevoli.

     Due millenni dopo l’invasione, Creta, isola isolata, nel 1.500 a.c. ne è l'ultimo esempio - con le bellissime pitture Tauromachia: uomini e donne che insieme gioiosamente interagiscono con i tori -
    Il mitologo Joseph Campbell, definisce il valore dell’opera della Gimbutas comparabile alla decifrazione della stele di Rosetta…
    Dice anche:
    “…Apollo, Dio della Sapienza… ma la freccia della sapienza si accompagna anche a ferite sanguinanti…  l’ansia di primeggiare nella conoscenza scatena tra gli uomini una gara in cui non si indulge al vinto» 

    La storia è scritta dai vincitori e così i Miti si adeguano: 

    le conoscenze iniziatiche vengono coperte e viene demonizzato il nostro infinito potere creativo di “ri-gene-razione”, finora incarnato nel potere rigenerativo del serpente, da sempre connesso alla Grande Madre,

    figlio di Gea;  si dice nato dal fango del diluvio Universale.

    La Pizia (Pithia da Pitone) è capace di attraversare il velo delle dimensioni e favorire l’ingresso in stati di visione interiore.

    Le numerose Sibille della penisola Italica, dalle Marche alla nostra Tuscia, vaticinavano in posti che spesso iniziavano con la radice Pitia: Pitigliano, Pitino … solo in seguito a questa sovrapposizione, la Pizia diventa la sacerdotessa di Apollo che si dice: “ispirata direttamente dal dio fornisce il responso Oracolare».

    E così si identifica anche la sovrapposizione nel mito che descrive Apollo ed Artemide.

    “Sono gemelli. Lei nata completamente formata dalla coscia della madre e che aiuta la madre a partorirlo ”

    È ovvio da questa metafora la preesistenza della dea e poi la riscrittura patriarcale con le nuove caratteristiche focalizzate non più alla connessione con gli aspetti della natura ma, al meglio, con la competizione o la sopraffazione.

    I Romani associano Artemide a Diana, Dea vergine della natura selvaggia che esercita un potere profondo sugli animali selvaggi con i quali spesso viene identificata, come la cerva e l’orsa. E Orse si chiamavano le sue sacerdotesse.

    Sono retaggi antichissimi di una prima fase della Dea, che corrisponde allo spirito stesso della Natura, che non può essere posseduta.
    Le sacerdotesse di Diana hanno conoscenze uniche del potere delle erbe, delle fasi lunari e dei Poteri del Cerchio delle Stagioni, che ci danno una comprensione profonda della Natura col rispecchiarsi del Microcosmo e del Macrocosmo
    Conoscenze sopravvissute fino al medioevo e andate poi bruciate sui roghi con le “streghe” o relegate nell’ambito della superstizione.
    I gemelli, immagine specchio, sono la trasposizione mitologica dell’antica essenza dalla notte dei tempi in un nuovo Pantheon.

    Paola Igliori